I due busti raffigurano il decimo vescovo di Napoli e la prima donna cristiana della città (Patrona di Napoli dal 1699). Massimo sedette sulla cattedra episcopale sotto l’imperatore Costanzo; condannato per la difesa dell’ortodossia nicena ed esiliato, tornò al tempo di Giuliano l’Apostata e gli fu riconosciuta la palma del martirio. Nel 1882, nell’altare d’una cappella laterale del Duomo, fu rinvenuto un sarcofago del IV secolo con le sue spoglie. Santa Candida fu guarita e battezzata da San Pietro al suo arrivo a Napoli, mentre era diretto a Roma. Durante il soggiorno la donna accompagnò l’Apostolo da un suo parente, Aspreno, infermo da vent’anni. Battezzato e guarito, sarebbe divenuto il primo vescovo partenopeo..