Allargate anticamente con una fascia di tela tutt’intorno, forse per adattarle alle pareti della cappella che le ospitava, le due tele furon poi restaurate e – pur se ancora molto scure – ricondotte a migliore visibilità. Pietro, pescatore di Galilea e principe degli Apostoli, ha in mano il Vangelo e due chiavi (“A te darò le chiavi del regno dei cieli” gli dice il Cristo e le due chiavi sono oggi sul vessillo vaticano): una d’oro, una d’argento, a indicare l’accesso a paradiso e inferno, ovvero il duplice potere di assolvere e scomunicare. Fondatore della Chiesa tra i pagani (mentre Pietro è simbolo della componente ebraica), Paolo mostra la spada con cui fu martirizzato e un libro che ce lo ricorda come autore delle Epistole.