XI secolo a.C., sul trono d’Israele sale un pastorello: Davide, famoso per aver vinto il suo impari duello col gigante Golia, abbattuto con un colpo di fionda. Nominato scudiero del re Saul, ne sposerà la figlia Michol succedendogli nella carica. Antenato del Messia, l’eroe fu bandito, guerriero, statista, ma anche musico e poeta. Nella Bibbia c’è un salmo, il 141 (detto Salmo di Davide), il quale può tornare utile come didascalia di questo affresco, che raffigura re Davide in preghiera. Ecco i suoi primi versetti: “O Eterno, io grido a te; affrettati a rispondermi. Porgi orecchio alla mia voce, quando grido a te. Giunga la mia preghiera davanti a te come l’incenso, l’elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera”.