Abito bianco e mantello nero, lo spagnolo Domenico di Guzmàn fu definito da Dante “il santo atleta”, a indicare l’attività e l’energia da lui impiegata per combattere gli eretici, e per riproporre alle gerarchie ecclesiastiche i cristiani ideali di povertà e purezza. La tela lo mostra genuflesso dinanzi alla Madonna del Rosario: rosario, strumento di preghiera mariana, un tempo investito dal potere miracoloso di combattere l’Islam e gli eretici, la cui invenzione venne a lungo attribuita allo stesso fondatore dell’Ordine domenicano, che lo chiamò “corona di rose di Nostra Signora”. E rose gli angeli fanno piovere su Domenico e Caterina da Siena, la Vergine che ricevette le stimmate, poi eletta dottore della Chiesa e Patrona d’Italia.