Sotto lo sguardo sereno della Vergine e del Bambino benedicente, ecco due dei protettori celesti che Napoli si scelse: l’eremita egiziano Antonio Abate (eletto nel 1707), padre del monachesimo orientale, e il fiorentino Filippo Neri (nel 1668), che fondò una caritatevole confraternita laica, detta degli Oratoriani. “Pippo buono” lo chiamava la gente, colpita dalle sue virtù, e, da morto, lo invocò contro i terremoti, specie dopo il forte sismo che il 5 giugno 1688 colpì la Campania, radendo al suolo Benevento. E poiché la cappella di Sant’Antonio nel Duomo (da dove proviene la tela) era curata da una devota di Benevento, è probabile che il quadro con i due Santi venisse commissionato come ex voto per lo scampato pericolo.