Dopo una giovinezza a dir poco inquieta, Agostino lascia la nativa Tunisia e intorno ai trent’anni raggiunge Milano, inseguendo il richiamo misterioso del Divino. Di sé dice che “era involto nella caligine della carne”, ma poi si distacca dalle passioni umane e imbocca la fulgida strada del Cristianesimo. Primo atto della vita nuova, il battesimo qui raffigurato. Il sacramento gli è imposto dal famoso vescovo della città meneghina, Sant’Ambrogio, la cui acqua lustrale è vivificata dai raggi dello Spirito Santo. In primo piano, sulla destra, la madre Monica (la quale seguì il figlio in Italia ed ebbe su di lui un’influenza decisiva) assiste alla liturgia accanto a Simpliciano. Questi, che aveva catechizzato Agostino, verrà designato dal Santo vescovo come suo successore alla guida di Milano.