Nella lunetta è raffigurata un’eroina biblica mentre uccide Sisara, comandante dei Cananei, nemici di Israele. Giaele, il suo nome (la cui etimologia potrebbe avere ben tre significati: gazzella; utile; forza di Dio), è tramandato dal libro dei Giudici. Qui si legge che la donna, infrangendo la sacra legge dell’ospitalità, eliminò il militare, conficcandogli un paletto acuminato nella tempia e trapassandogli il cranio. L’ospite, che si ritirava perché sconfitto dalle truppe ebraiche, dapprima accolto e ristorato in segno di pace, fu massacrato nel sonno dalla terribile vendicatrice. Azione che Manzoni così descrisse (nell’ode Marzo 1821): “Quel [Dio] che in pugno alla maschia Giaele/ Pose il maglio ed il colpo guidò”.