Si tratta di una versione di San Giuseppe con in braccio il piccolo Bambino che è molto diffusa in ambito scultoreo napoletano tra ‘600 e ‘700. Un’opera in cui risaltano subito il panneggiare abbondante e la tipologia languidamente accostante dei volti, e le corpulenti carni del bambino, che appaiono morbide e levigate. Sulla veste azzurra una fantasia di gigli dorati indica la virtù più significativa del padre putativo di Gesù (la castità), qui raffigurato maturo ma non vecchio: abito dall’ampio colletto con bordure dorate, completato da un mantello giallo ocra (simbolo dell’appartenenza di Giuseppe all’etnia ebraica), il quale contribuisce a rendere sontuoso il gioco dell’appoggio del Bambino sul braccio del padre.